Mi chiamo Giuseppe Abbattista, sono nato a Milano e vivo e lavoro nella città di Modena.
Scrivo poesie da oltre 25 anni ma solo nel 2013 ho trovato il coraggio di rendere pubbliche, per la prima volta, le mie riflessioni.
Dopo aver vissuto lo strazio dell’anima o l’esplosione della gioia, nel mio intimissimo assordante “urlo”, nella sua conseguente procurata sordità, trovo, in quei versi, nella loro costruzione -ripetizione, in quel necessario travaglio, una inaspettata taumaturgica, ragione, direi la pace dell’anima.
Così la poesia, distillato della vita dell’uomo, della sua fallacità e della sua grandezza, per il mio sentire, stigmate o versi attraverso i quali si mostra e mi attraversa, è la percezione dello spazio nel quale vivo.
Assorbito, elaborato, divenuto strumento e necessario atto di coraggio attraverso il quale, con la nudità dell’anima, posso rendere grido il silenzio di colui che lo ascolta.
Oggi, attraverso questo diverso strumento di comunicazione, il mezzo con il quale il verso raggiunge i silenzi di coloro che ascoltano e li rende grida, diviene un riverbero, un basso continuo, che vive dentro ognuno di noi e unisce perché fatti della stessa sostanza.
“Il cacciatore di balene” da Traverso